La storia dell’olio toscano
L’olio extravergine d’oliva è certamente uno degli elementi, che insieme al vino, più fortemente caratterizza la cultura, la storia, la cucina ed il paesaggio della Toscana.
Le colline toscane sono infatti coperte di olivi, ma la storia dell’olio toscano e la presenza di queste piante sul territorio della regione non è antichissima, soprattutto se paragonata a quella del vino.
Solo dopo il XV secolo infatti il commercio dell’olio extravergine di oliva inizia ad avere una forte vocazione anche a livello di esportazioni a distanza. Già da all’ora l’olio di questa regione era particolarmente apprezzato, ma non aveva una diffusione paragonabile a quella degli oli pugliesi, campani, luri e marchigiani.
Inoltre pare che gli stessi Toscani durante il Trecento si rifornissero dalla Puglia e dalla Campania per l’olio d’oliva necessario alla fabbricazione di saponi o per la preparazione delle lane e ciò mostra come probabilmente la produzione d’olio non era evidentemente molto diffusa. A prova di ciò possiamo osservare come anche alcuni piatti toscani facciano uso di altri tipi di grassi come il lardo e lo strutto, mentre l’olio d’oliva all’epoca probabilmente era ancora un’alimento di lusso.
Dalla prima metà del XV secolo invece vediamo delle coltivazioni che raggiungono misure cospicue nella Toscana come ad esempio nella regione della Lucchesia, ed un’ulteriore cospicua diffusione si ebbe nel secolo successivo.
Fu però nell’Ottocento che l’olio extravergine d’oliva diventò vero protagonista della cultura e del paesaggio toscano. In questo periodo diverse zone bonificate come ad esempio la maremma vennero piantate di olivi, il consumo d’olio crebbe inoltre considerevolmente nell’età moderna anche tra i ceti popolari.
Oggi l’Olio Toscano IGP è protetto da un consorzio specifico ed è rinomato ed apprezzato in tutto il mondo. L’olio di questa regione si è affermato inizialmente sui mercati statunitensi, ma in maniera costante e crescente si sta anche diffondendo nel commercio con i paesi asiatici.
Sono tantissimi i turisti che tutti gli anni decidono di recarsi in Toscana e dedicare l’intera vacanza, o una parte di questa, ad itinerari enogastronomici, seguendo le vie del vino e dell’olio. Molti frantoi mettono a disposizione dei visitatori visite guidate in cui spiegano i segreti della produzione dell’olio toscano e nelle quali è possibile effettuare delle degustazioni.
Alcune tenute e frantoi fanno poi parte di Resort ed agriturismi, come nel caso del Frantoio di Castelfalfi, un frantoio che produce l’olio toscano all’interno di Resort nel chianti e che è utilizzato da oltre 400 clienti tra aziende agricole e piccoli produttori.